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giovedì 28 agosto 2008

PERCHE?


Perchè l'uomo ha paura delle macchie solari, delle eclissi, in genere dei fenomeni celesti? Perchè nella mentalità primitiva forgiatasi nel corso dei millenni nel cervello umano il fenomeno celeste è l' epitome, il compendio del volere divino.

Gli Atzechi dell'antico Messico, prima che arrivasse Cortez a rovinare tutto il loro mondo, credevano che ci fossero quattro mondi, prima che il nostro venisse creato, ognuno illuminato dal suo proprio sole.

C'era il sole dei Giganti, il sole del Vento, il sole della Pioggia e il sole dell'Acqua, sotto il dominio del quale la terra fu distrutta da una grande inondazione. Infatti i catastrofisti sono molto preoccupati dell'evento del 2012 ovverosssia il ritorno delle Grandi Inondazioni, bisogna però dire che gli Aztechi pensavano che il mondo fosse molto più piccolo di quello che è in realtà.

In seguito, gli dei crearono una nuova terra e la riempirono di persone, animali e piante. Gli dei si riunirono insieme nell'oscurità per decidere come creare un quinto e ultimo sole. Decisero che uno
di loro avrebbe dovuto dare la sua vita per diventare quel sole, e chiesero se ci fossero volontari. Due tra gli dei si fecero avanti. Uno di loro era l'orgoglioso Tecuciztecatl, gonfio di vanto, e l'altro era il modesto Nanahuatzin, che soffriva per una malattia.
Quando venne il giorno del sacrifico, Tecuciztecatl era splendidamente vestito di un abito d'oro, e indossava collane di giada e corallo. Nanahuatzin si era messo un vestito fatto di carta. Gli altri dei si riunirono intorno a un enorme fuoco, che era acceso da quattro giorni, ed esortarono Tecuciztecatl a saltarci dentro. Ma il dio vanitoso era tutto parole e niente fatti. Per quattro volte corse incontro alle fiamme e quattro volte si fermò proprio al limite del fuoco. Allora gli dei si arrabbiarono e chiamarono Nanahuatzin. Egli non esitò un secondo, anzi corse dritto nel cuore delle fiamme e venne subito carbonizzato. Pieno di vergogna nei confronti del suo rivale, alla fine Tecuciztecatl affrontò anche lui il fuoco, e anche lui morì. Tutti gli dei guardarono il cielo, che stava diventando di un colore rosso vivido. Alto sull'orizzonte da oriente Nanahuatzin, non più figura semplice e malata, bensì splendido sole, bersagliava la terra coi i suoi raggi di luce. Gli dei gli diedero
nome Tonatiuh e fu lui il quinto sole. Ma che stava succedendo? Un altro sole, brillante quanto Tonatiuh, stava levandosi a oriente. Era Tecuciztecatl, il dio orgoglioso, ma vigliacco. Gli altri pensarono che due soli avrebbero illuminato la terra troppo intensamente, perciò uno di loro scaraventò un coniglio sulla faccia di Tecuciztecatl. Questo lo rese più fioco, e fu così che divenne la luna. Quando c'è la luna piena, si
può ancora vedere il coniglio sulla sua faccia. Ora c'erano un sole e una luna, ma privi di moto. Bisognava che tutti gli altri dei morissero perché il sole si uovesse nel cielo. Ed è così che il quinto sole divenne quello che ancora oggi vediamo. La Premessa di Antonio Aimi, noto studioso della storia e delle civiltà precolombiane, nel libro edito da Mondadori Milano nel 2004:

"Normalmente il lavoro degli storici consiste nell’esaminare i documenti, costruire un modello interpretativo e scartare le fonti poco ttendibili. Curiosamente di questo lavoro di critica testuale non c’è traccia nella storia o meglio nell’etnostoria degli
ultimi decenni dell’impero azteco e della Conquista del Messico, dove la vulgata tradizionale continua a riproporre uno strano centauro, che prima segue acriticamente le fonti indigene afferenti alla cosiddetta Crónica X, soprattutto attraverso le opere di Diego Durán e Hernando Alvarado Tezozómoc, e poi le fonti spagnole con integrazioni mirate della cosiddetta “visione dei vinti”. Si salvano solo pochi interventi che finora non hanno avuto la forza di rovesciare la
versione dominante, anche perché in genere hanno toccato marginalmente lo specifico propriamente storico. Come credo di aver mostrato nel libro: La “vera” visione dei vinti: la conquista del Messico nelle fonti azteche, questo modello non solo è insostenibile
perché è smentito dal buon senso e da una vasta gamma di dati archeologici ed etnostorici, ma in alcuni passi è semplicemente grottesco. Inutile dire che dopo aver
smantellato il centauro che domina la scena, mi sono trovato in mano alcuni intriganti frammenti isolati che, senza volerlo, mi hanno spinto a immaginare uno scenario plausibile di quegli avvenimenti, il cui protagonista incontrastato è Moctezuma o, più
correttamente,: Motecuhzoma Xocoyotl, il Signore Adirato il Giovane, l’imperatore azteco che ricevette Cortés e morì in circostanze controverse. Per quanto presentato dalle fonti ora come un Amleto esotico ora come un vigliacco, credo, come sostengono anche alcuni degli specialisti più qualificati, che sia stato un grande imperatore e che stesse facendo, nel contesto degli inizi del XVI secolo, l’unica cosa sensata che lo sviluppo
politico sociale della Mesoamerica richiedeva: la costruzione di uno Stato assoluto di tipo nuovo, fondato su un apparato professionale di funzionari a tempo pieno. E’ evidente, però, che uno scenario a tutto tondo del punto di vista di Moctezuma può essere ricostruito solo sul terreno del racconto storico e non su quello della ricerca storica o etnostorica o antropologica. Questo libro, è bene chiarirlo esplicitamente fin da ora, è dunque un racconto e come tale va giudicato. Ma è bene dire con altrettanta chiarezza che in molti passi esso si basa su parecchi dati incontestabili della ricerca etnostorica e archeologica e di una lettura critica delle fonti indigene e spagnole. Per non appesantire il racconto, questi dati non sono indicati, per evitare di produrre un apparato di note e di riferimenti lungo come il libro stesso. Chi è interessato, li può
trovare, in gran parte, ne: La “vera” visione dei vinti: la conquista del Messico nelle fonti azteche. Per rendere più semplice la vita al lettore non abituato a una serie di parole nahuatl di difficile lettura, sono state usate le traduzioni italiane o le varianti moderne dei nomi indigeni (caucciù per ule o ulli, Cuernavaca per Cuauhnahuac, ecc.). E per la stessa ragione, anche a costo di creare un certo straniamento nel lettore
specialista e di una qualche imprecisione concettuale, sono stati denominati col nome dato dagli archeologi o con un nome moderno oggetti e monumenti che sicuramente i protagonisti del libro indicavano in altro modo (ad esempio il teocalli di Huizilopochtli
e di Tlaloc è stato chiamato il Templo Mayor, ecc.). Anche i nomi dei personaggi sono
stati semplificati. In primo luogo quello del protagonista. E così Motecuhzoma Xocoyotl è
diventato semplicemente Moctezuma. Ma sono sicuro che l’imperatore azteco, nel suo pragmatismo irrituale, l’avrebbe perdonato.La conversione delle date del calendario di Tenochtitlan nel calendario giuliano è stata fatta seguendo la correlazione Caso. Per
ricostruire la posizione delle stelle e dei pianeti nel cielo di Tenochtitlan negli anni presi in esame sono stati utilizzati i moderni programmi di astronomia.

Tezcatlipoca dà e toglie, innalza e abbatte

La vita gli era scivolata via tra le mani. Lo sapeva chiaramente. Da un certo punto in poi la vita aveva cominciato a scivolargli via dalle mani. Da almeno tre anni, da quando non era più comandante supremo dell’esercito mexica, la sua vita gli era apparsa davanti
agli occhi nitida e chiara e gli era sembrata una cosa buttata via, una cosa che non lo riguardava e che poteva guardare dall’esterno. “Sei troppo bravo per occuparti di questa piccola ribellione” gli aveva detto quel
miserabile idiota. Come se comandare gli eserciti e governare l’impero fosse un compito
che doveva essere riservato agli imbecilli e agli incapaci. E così l’imperatore era partito per Xaltepec col figlio Matlal. Poi gli aveva fatto sapere che, non avendo
partecipato alla spedizione di Xaltepec, non era più comandante dell’esercito e non faceva più parte del Consiglio dei Quattro. Per dargli un contentino l’aveva nominato responsabile dell’arsenale dell’esercito. Così s’era ritrovato trasformato da guerriero in scribacchino. Quel miserabile cialtrone non aveva avuto nemmeno il coraggio di convocarlo nel Tecpan, nel Palazzo Reale, e di guardarlo negli occhi. Glielo aveva fatto sapere con un breve messaggio, che gli era stato riportato da uno di quei ragazzotti molto boriosi e molto checche che i preti avevano sistemato ovunque nella corte dell’imperatore. Ma Moctezuma sapeva che quella decisione di Ahuitzotl e tutto quello che era venuto dopo era solo l’ultimo petalo del fiore. Per una di quelle tragiche beffe che
il Signore Invisibile e Impalpabile si diverte a fare agli uomini per mostrare la loro nullità e la sua onnipotenza, la vita aveva cominciato a sfuggirgli via molto prima, quando ancora la stava costruendo, quando aveva ancora l’illusione di tenerla saldamente
nelle mani. Si era fatto troppi nemici. Troppe volte aveva parlato senza menzogna e senza inganno. Troppo a lungo aveva fatto parte per se stesso senza legarsi a nessuna delle fazioni che si contendevano il potere a Tenochtitlan, la perla dell’Anahuac, la più
splendida opera che mai gli uomini avessero realizzato nel Cem Anahuac, l’Unico Mondo, il
Mondo dei due Mari. Anche il nome che gli avevano dato quando era diventato un guerriero,
beffardamente, rivelava il suo isolamento: Moctezuma, il Signore Adirato. Certo, era anche il nome del più grande imperatore dei Mexica, ma il fatto che si chiamasse come lo Huey Tlatoani, il Grande Oratore che aveva definitivamente imposto la potenza azteca
nell’Unico Mondo, rendeva la beffa ancora più atroce. Aveva accettato quel nome come una scommessa, lo aveva sempre portato per mostrare di esserne degno, ma ora sapeva che la scommessa era persa. Irreversibilmente. Con la morte di Ahuitzotl e l’imminente elezione a imperatore del figlio Matlal o di un altro fantoccio dei sacerdoti, la città e l’impero
sarebbero finiti nelle mani di un pugno di fanatici e incapaci. Il pretesto era stato l’alluvione dell’anno 7 Canna [il 1499 del calendario giuliano]. Può essere destituito il capo dell’esercito perché piove troppo ? Eppure gli era capitato proprio questo. Tutto
era cominciato con la questione della costruzione dell’acquedotto di Acuecuexatl. La popolazione era molto aumentata e l’acqua, soprattutto durante la stagione secca, cominciava a scarseggiare e non si poteva bere l’acqua salmastra del lago. Si era deciso
di costruire un nuovo acquedotto che captasse un’abbondante sorgente che sgorgava da un
piccola grotta ad Acuecuexatl, nei pressi di Coyoacan. Ma Tzutzuma, il signore di Coyoacan, si era opposto con pretesti che solleticavano il fanatismo della casta
sacerdotale: “La grotta è sacra a Tlaloc e halchiuhtlicue, le divinità dell’acqua, la costruzione dell’acquedotto ci obbliga a smantellare il tempio costruito sotto la
sorgente, ecc.”. Era così cominciato un ridicolo tira e molla. Per tre volte gli emissari di Ahuitzotl erano andati a trattare la questione dell’acquedotto e per tre volte erano tornati con la coda tra le gambe. Tzutzuma più che per questioni di devozione lo faceva
per difendere la sua autonomia e ostacolare la crescita di Tenochtitlan. I sacerdoti lo difendevano perché era uno di loro e perché qualunque iniziativa sacralizzasse qualche aspetto del territorio, pur insignificante, rappresentava maggiore potere e maggiore
prestigio, anche se questo comportava un indebolimento del potere dello Stato. Era stato convocato anche Nezahualpilli che, dopo aver approvato il progetto dell’acquedotto, aveva proposto come risarcimento alle divinità delle acque un rituale in pompa magna. Alla fine Ahuitzotl, incapace di sbloccare la situazione, aveva passato la faccenda a Moctezuma, he era andato a Coyoacan, aveva catturato Tzutzuma e lo aveva giustiziato davanti a tutti i signori della zona, come monito a non intralciare in nessun modo i progetti della capitale. L’esecuzione pubblica di Tzutzuma aveva suscitato uno scandalo notevole nella
casta sacerdotale, ma poi le proteste s’erano calmate quando l’acquedotto aveva
cominciato a portare l’acqua in città. Qualche tempo dopo, verso la fine della stagione delle piogge, quando il lago era già alto, un’ondata di piogge intense e continue l’aveva fatto esondare, sommergendo gran parte di Tenochtitlan. I preti avevano cominciato a
spargere la voce che era tutta colpa dell’acquedotto. Moctezuma, spalleggiato da Nezahualpilli e da tutti gli architetti, aveva avuto un bel dire che l’acqua di
Acuecuexatl si riversava comunque nel lago e che averle cambiato percorso non poteva aver causato l’inondazione. Tutti avevano visto le piogge che s’erano abbattute sulla Valle del Messico. Inutilmente. Ahuitzotl non aveva reagito alle dicerie dei preti: “Gli dei
dell’acqua sono stati comunque offesi”, aveva detto e, da vigliacco qual era, non era stato capace di rovesciare la frittata e accusare i preti di non essere stati capaci di
ottenere il favore di Tlaloc e Chalchiuhtlicue. Non aveva fatto nulla e poi, quando era scoppiata la ribellione di Xaltepec, lo aveva chiamato e gli aveva detto: “Sei troppo bravo per occuparti di questa piccola ribellione”.


Quindi la previsione Azteca è fondata su avvenimenti di un "micromondo" circiscritto però alla meterologia del Mesoamerica.
I cicli solari onvece riguardano tutta la Terra e sono undecennali e questo in corso è appunto iniziato nel 2001 e si prospetta come il più potente in assoluto. Il ciclo solare attuale, denominato ciclo solare 24, raggiungerà il suo picco, con tempeste violentissime ed immense macchie solari, tra il 2011 e il 2012. Fin dai tempi di Galileo, da quando sono iniziate le osservazioni telescopiche del Sole, si è scoperta la correlazione tra l'aumento dell'attività solare, con effetti tangibili sul campo magnetico terrestre, e l'incremento delle macchie solari.
Ovviamente, 4 dei 5 cicli solari più violenti da quando questi vengono registrati ed osservati, si sono verificati negli ultimi cinquant'anni.
Gli scienziati non sanno spiegare tale fatto.
Recenti studi, tra cui quelli condotti da Cerruti della Cornwell University di New York, dimoostrano chiaramente l'effetto disastroso dell'attività solare sulle trasmissioni radio, satellitari, GPS, con particolare rilievo negli ultimi anni.
Habibullo Abdussamatov, capo della sezione ricerche spaziali presso l’Osservatorio Astronomico Pulkovo di San Pietroburgo ha affermato che i dati raccolti su Marte dimostrano che il riscaldamento globale sulla Terra è direttamente legato ai cambiamenti che il nostro Sole sta subendo in questi anni. Infatti le calotte polari di anidride carbonica al Polo Sud di Marte da tre anni a questa parte si stanno assottiggliando al pari dei nostri ghiacciai.
Ovviamente, la cosiddetta scienza ufficiale rigetta tale teoria. Secondo il calendario Maya, il termine ultimo del Quinto Sole avverà il 4 Ahaw 3 Kankin (13.0.0.0.0), corrispondente alla data del calendario gregoriano 23 dicembre 2012.
Il Quinto Sole, Tonatiuh, è anche l'ultimo, è infatti detto il Sole del Movimento, poiché alla fine del ciclo ci sarà il movimento dell'asse terrestre che farà perire quasi tutta l'umanità.
Secondo gli studi di Glatzmaier e Roberts, l'inversione del campo magnetico terrestre si verificherà pressapoco in quella data e, nel momento in cui avverrà tale evento, i Poli si invertiranno. Ma prima, la Terra cesserà di ruotare.
I tre giorni di buio a cui allude l'Apocalisse potrebbero essere la conseguenza di tale evento.
"La morte degli impenitenti persecutori della Chiesa avverrà durante i tre giorni di buio. Colui che sopravviverà ai tre giorni di tenebra e di pianto, apparirà a se stesso come l’unico sopravvivente sulla terra, perché di fatto il mondo sarà coperto di cadaveri". (San Gaspare del Bufalo, XIX secolo).
"La Santa Vergine ha detto che la terra andrà fuori della sua orbita per tre giorni..." (La veggente Patricia Talbot).
Il 23 dicembre 2012 rappresenta “El Fin de los Tiempos”.
In tale data ci sarà un preciso allineamento del Sole con il Centro Galattico (denominato Hunab Ku dai Maya) a cui conseguirà un cambiamento radicale della nostra fisica connesso all'elevazione dello stato vibrazionale che solo gli umani più evoluti spiritualmente potranno sopportare.
Per gli altri, i materialisti legati ai nefasti ed infimi livelli vibrazionali delle forze del male e dei rettiliani, l'elevazione del piano vibrazionale della Terra apporterà follia e morte.
All'allineamento al Centro Galattico è legato l'ingresso della Terra all'interno delle Forze d'influenza della Cintura Fotonica delle Pleiadi, cintura scoperta dall'astronomo inglese Sir Edmund Halley, lo scopritore anche dell'omonima cometa e della Terra Cava.

L'ingresso della Terra nella Cintura delle Pleiadi, a causa della Luce di Frequenza Superiore, porterà la Terra nella Quinta Dimensione e ne conseguirà la distruzione dei demoni abitatori delle frequenze più infime della Quarta Dimensione.
Il ciclo, grazie al quale la Terra rientrerà nella Zona Vibrazionale Superiore della Costellazione delle Pleiadi, si compie ogni 13.000 anni.
13.000 anni fa giunse, allegoricamente, Quetzalcoatl.
La Piramide Azteca di Teotihuacan è allineata alle Pleiadi, similmente alla Piramide Maya di Kukulcan (Il nome Maya di Quetzalcoatl).
C'è una leggenda che correla il possesso delle conoscenze di controllo delle onde sonore che permettevano la levitazione degli oggetti e la costruzioni di templi maya.
Riguarda il sito Maya di Uxmal. Una leggenda locale narra che la città ed il Tempio dell'indovino vennero costruiti da una razza di nani che fece uso di onde sonore per sollevare i pesanti massi.
Circolano le stesse leggende riguardo la costruzione della città di Tihuanaco vicino il lago Titicaca. Recenti studi dimostrano che la sua costruzione risale all'undicesimo millennio A.C. (sempre 13.000 anni fa...). Per la sua costruzione sono stati utilizzati enormi blocchi di granito pesanti anche più di 100 tonnellate. A tutt'oggi, nessuna gru o paranco umani sono in grado di sollevare tali pesi. Solo la levitazione sonica sarebbe stata in grado di farlo.
E, d'altronde, tutti le priramidi antiche, da quelle egiziane a quelle maya ed azteche dimostrano particolari conoscenze dei costruttori nel campo dell'acustica.

I cataclismi verificatisi dopo il disallineamento della Terra dalla Costellazione delle Pleiadi hanno fatto smarrire le conoscenze sul controllo delle vibrazioni sonore ed elettromagnetiche. Solo recentemente è iniziato lo studio della cimatica, scienza che studia appunto le modificazioni sulla materia provocate da onde sonore di particolari frequenze, anche se al momento sembra limitata a mere applicazioni artistiche.
Dopo 13.000 anni, secondo le leggende maya, ritornerà Quetzalcoatl-Kukulcan, il che significa che il regno della Saggezza e dell'Elevazione si realizzerà nuovamente con il rientro della Terra nella zona di influenza della Cintura delle Pleiadi, che non a caso sono denominate da Enoch "la culla e il trono della Nostra Saggezza".
"...Dio manderà due castighi: uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra. L'altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l'oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti. Nulla sarà visibile e l'aria sarà nociva e pestilenziale e recherà danno, sebbene non esclusivamente ai nemici della Religione. Durante questi tre giorni la luce artificiale sarà impossibile; arderanno soltanto le candele benedette" (Beata Anna Maria Tatei, XIX secolo).
Circa 13.000 anni fa, epoca in cui furono costruite le Piramidi di Giza secondo la datazione reale di Bauval ed Hancock, terminò l'Età dell'Oro, quando la Luce Vera del Sole Nero, lo Schwarze Sonne , il Sole Centrale, il Sole Galattico, cessò di illuminare le coscienze superiori.

La nostalgia per l'Epoca dell'Oro è sopravvissuta per rmigliaia di anni.
Persino i nazisti ne rimasero conquistati. Tanto che Himmler fondò la segretissima Società del Sole Nero (Schwarze Sonne), una setta esoterica con credenze mistico-alchemiche facenti riferimento, appunto al Sole Nero, al Sole della purezza alchemica, a cui si ispirò anche il filosofo greco Filolao.
Ma la società fondata da Himmler utilizzò tecniche sapienziali massonico-sataniche (o rettiliane) poiché cercava di recuperare il potere occulto dei serpenti lemuriani, cioè la possibilità di trasmutare la materia in una forza occulta superiore, ma inerente il quarto livello dimensionale, il più infimo.

Peter Moon, nel suo libro "Schwarze Sonne" afferma l'unicità tra il simbolo della svastica ed il simbolo del sole Nero, espressioni della mitica Thule e di un’arcaica conoscenza.
Ovviamente, Himmler non poteva desiderare l'elevazione spirituale dei suoi adepti, Ciò che voleva era solo un potere conoscitivo che desse la Supremazia Mondiale al Terzo Reich.
Pertanto indirizzò le sue pulsioni esoteriche verso le Forze di Puro Male.
Nel castello di Wewelsburg acquistato da Himmler per forgiare gli arconti del Terzo Reich, nella sala degli Obergruppenführer è raffigurato il sole centrale galattico, lo Schwarze Sonne.
Serrano parla, appunto degli iniziati nazisti di Wewelsburg. nel nostro articolo VITRIOLUM.
Le pratiche iniziatiche erano, ovviamente, maligne. Dall'uso di acqua distillata, opprtunamente "potentizzata" da gocce di sangue di Adolf Hitler (secondo una tecnica di Rudolf Steiner), al fine di raggiungere una "mistica unione con la natura", alla "cerimonia dell'aria soffocante", dove gli iniziati venivano avvolti dalle spire del fumo provocato dal fuoco di una bandiera di quelle battezzate da Hitler stesso (cioè toccate dalla bandiera intrisa di sangue dei martiri del fallito putsch di Monaco del 1923).
E' ovvio che tali tecniche erano utili a schiavizzare ed obnubilare la coscienza degli iniziati (cfr. su tali cerimonie, Marco Dolcetta, "Nazionalsocialismo Esoterico", Castelvecchi Ed.).
Ora, però. l'insieme delle Forze Vibrazionali Galattiche, del Sole della Vera Luce, del Magnetismo di Gaia, ci stanno risospingendo all'Età dell'Oro.
Tutti i Governi e gli umani che si fanno sostenere dalle Forze Maligne dei demoni della Quarta Dimensione periranno.

Ma il Tempo del Passaggio potrebbe essere più vicino di quanto non crediamo.
In questo video su YouTube viene teorizzato che il calendario gregoriano possa essere falsato di quattro anni e quindi saremmo prossimi ad Esso...

lunedì 25 agosto 2008

L'originale è sempre meglio,anche se l'origine è incerta (1971?)


ISTANTES
Si pudiera vivir nuevamente mi vida en la próxima trataría de cometer más errores. No intentaría ser tan perfecto... me relajaría más. Sería más tonto de lo que he sido; de hecho tomaría muy pocas cosas con seriedad. Sería menos higiénico. Correría más riesgos, haría más viajes, contemplaría más atardeceres, subiría más montañas, nadaría más ríos. Iría a más lugares a donde nunca he ido; comería más helados y menos habas; tendría más problemas reales y menos imaginarios. Yo fui de esas personas que vivió sensata y prolíficamente cada momento de su vida. Claro que tuve momentos de alegría, pero si pudiera volver atrás trataría de tener solamente buenos momentos. Por si no saben, de eso está hecha la vida, sólo de momentos; no te pierdas el ahora. Yo era uno de esos que nunca iban a ninguna parte sin un termómetro, una bolsa de agua caliente, un paraguas y un paracaídas. Si pudiera volver a vivir, comenzaría a andar descalzo a principios de primavera y seguiría así hasta concluir el otoño. Daría más vueltas en calesita, contemplaría más amaneceres y jugaría con más niños, si tuviera otra vez la vida por delante. Pero ya ven, tengo 85 años y sé que me estoy muriendo...

giovedì 7 agosto 2008



Istanti
Se io potessi vivere nuovamente la mia vita nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non tenterei di essere tanto perfetto, mi rilasserei di più sarei più stolto di quello che sono stato, in verità prenderei poche cose sul serio.
Correrei più rischi, viaggerei di più, scalerei più montagne, contemplerei più tramonti e attraverserei più fiumi, andrei in posti dove mai sono stato, avrei più problemi reali e meno problemi immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che vivono sensatamente, producendo ogni minuto della vita.
E’ chiaro che ho avuto momenti di allegria, ma se tornassi a vivere, cercherei di avere soltanto momenti buoni.
Perché di questo è fatta la vita, solo di momenti da non perdere.
Io ero una di quelle persone che mai andavano da qualcheparte senza un termometro, una borsa d’acqua calda, un ombrello e un paracadute: se tornassi a vivere, viaggerei più leggero.
Se io potessi tornare a vivere, comincerei ad andare scalzo all’inizio della primaverae continuerei così fino alla fine dell’autunno.
Girerei più volte nella mia strada, contemplerei più aurore e giocherei di più con i bambini.
Se avessi un’altra volta la vita davanti...Ma, vedete, ho ottantacinque anni e non ho un’altra possibilità.
JORGE LUIS BORGES