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mercoledì 30 settembre 2009

29 Settembre


Il Sidereus Nuncius di stasera: congiunzione Luna-Giove, 29 settembre 2009 - 07:30
In Astronomia, l'evento Astronomico della Luna, visibile e brillante nel cielo al tramonto a due giorni di distanza dalla sua fase di plenilunio, raggiungerà la minima distanza angolare da Giove.

I due astri disteranno infatti soltanto 2° 30' tra di loro. La fase di transito è in Acquario. Strano segno l'Acquario. E' il segno dell'incomprensibile e strano periodo che stiamo vivendo in tutto il mondo, ma anche qui in Italia non si scherza.
Basta dare un'occhiata ai news...e che notizie! Una Babele di Notizie. Un presidente "one man show", l'esemplare del narcisismo portato all'inverosimile eccesso, dichiara se stesso come salvatore della Patria, assegnandosi meriti che vengono "in primis" da soldi pubblici, quindi dai nostri soldi. Non le ha mica comprate lui con i suoi soldi, le case ai terremotati. Eppure...Ma è vero, quando si tratta di incensarsi tutte le occasioni sono buone. Poi si può fare una scelta per il candidato Nobel. Il premier oppure Gino Strada. Il gatto e la volpe. Sarebbe maglio Gino Strada, ma anche il Nobel si compra.
E poi:
"E' stato proprio un bel funerale!" Funerali di Stato, funerali mediatici, per i morti ammazzati, i canti, cori, cortei, gli applausi. Gli applausi? Ma a chi si applaude è difficile da capire. Applaudiamo al morto? E' rito collettivo, un modo di esorcizzare la propria spaventosa morte, di sottolineare la differenza, loro i morti, noi, vivi.
Che mancanza di rispetto. Proprio oggi che si forma nel cielo una spettacolare congiunzione Luna-Giove, intorno ai 14 gradi dell'Acquario, torna lo tsunami, il terremoto degli oceani come nel 2004.. . Naturalmente noi vediamo il tranquillo spettacolo degli astri, silenziosi la sera dopo il tramonto e per buona parte della notte. Ma nel mondo, che baccano. In astrologia la congiunzione Luna-Giove è d'altronde considerata tra gli aspetti più favorevoli in assoluto, in quanto le caratteristiche espansive di Giove trovano nella Luna il naturale terreno fertile che ne permette la piena manifestazione. Generalmente una congiunzione Luna-Giove nel quadro radix può essere segno di prosperità, abbondanza di risorse, generosità e popolarità; contraddistingue i soggetti che sanno amare e farsi amare, che sanno essere tolleranti e indulgenti. Ma l'Acquario purtroppo è un segno strano, è il segno che fa rivivere sullo schermo mediatico, il periodo decadente dei giochi al colosseo, enormi quantità di violenza, processi mediatici sugli assassini, una continua carrellata di nefandezze umane messe al microscopio, senza senso, senza nesso comune, come nei giochi degli antichi romani, per scacciare la noia, o per distrarre l'attenzione pubblica..

I grandi cambi che prospettava il segno dell'Acquario sono lontani, e Nettuno e Chirone transitano il segno da tempo, aggiungendo questioni morali e di medicina popolare. L'influenza dei porci, ad esempio, altra maialata motivata dai profitti delle case farmaceutiche. Si prospettava un grande cambiamento, si chiedeva a tutti di parlare una lingua comprensibile a tutti nel senso che richiedeva di fare pulizia negli eccessi di potere, nelle dinamiche sotterranee e negli approfittamenti, si poneva nuovamente la questione dei limiti, dell’ordine e della responsabilità individuale, nonché del rispetto delle norme che assicurano il senso del vivere comune. Nulla di tutto questo come giustamente dice Gino Strada, i governi, le istituzioni producono fiumi di parole e di cartaccia, ormai siamo al punto della deforestazione amazzonica per soddisfare il bisogno di carte e documenti che documentano il nulla. Su un piano collettivo ci si deve e ci si dovrà interrogare sull’indipendenza e sui compromessi che sono richiesti quando questa capacità non c’è o non è completa, quindi l'unica salvezza rimane all'individuo per estrniarsi e dichiararsi fuori dai giochi di potere. In effetti ci troveremo ad avere vicini i due grandi principi guaritori “Chirone e Nettuno” che richiedono un cambiamento radicale del modo di vivere e di pensare: un ritorno ad un senso di cooperazione dell'individuo verso il suo vicino, L’Acquario è il simbolo degli “obiettivi comuni” e del “dialogo tra le persone” al di la di tutte le differenze e al di là delle logiche economiche (il segno dell'Acquario è quadrato al Toro, allo Scorpione e si oppone al Leone) il che vuol dire che bisognerà arrivare a capire che non esiste la presunta superiorità di qualcuno rispetto a qualcun altro, di un gruppo rispetto ad un altro e che, se vogliamo vivere insieme su questo pianeta, bisognerà abbracciare un’altra filosofia di vita e dialogare con tutti. Come in musica, dobbiamo passare dalla attuale cacofonia, da questo frastuono insopportabile, alla armonia celeste. Ma ci vogliono altri direttori d'orchestra. Dall'orribile suonare tutti insieme al massimo, in totale anarchia, al canto comune, al capire finalmente l'esigenza vitale di bellezza, ordine e pulizia, che c'è nella Musica, nel canto e nell'Armonia delle Sfere, come in tutto questo meraviglioso, assurdo e tormentato mondo degli uomini.

venerdì 25 settembre 2009

CHANDRA


Gli scienziati della Nasa hanno recentemente ammesso e confermato, in modo indiretto, un paradigma fondamentale dell’Astrologia, quello della Luna come corpo celeste composto d’acqua, La Luna è usata dagli astrologi come pianeta, componente fondamentale della dialettica Sole-Luna, è l'energia facente parte della Trilogia dell’Elemento Acqua, l’emotività, l’anima, il femminile...

Perché dovrebbe esserci l'acqua sulla Luna? Semplicemente per la stessa ragione che c'è l'acqua sulla Terra. La nuova teoria è che l'acqua, o come acqua da sola o come i suoi componenti di idrogeno e ossigeno, sia stata depositata sulla Terra nel corso della sua storia - in gran parte nel corso di un periodo di "fine del bombardamento" 3.9 miliardi di anni fa - per gli impatti di comete e asteroidi. Poichè la Luna percorre la stessa zona dello spazio, non lontano dalla Terra, essa dovrebbe aver ricevuto “ab originis” una gran quantità di acqua. Tuttavia, dal momento che la Luna ha solo una minuscola frazione di gravità terrestre, la maggior parte della fornitura d’acqua potrebbe essersi evaporata o scivolata nello spazio nel corso del tempo.
La maggior parte, ma non tutta. Nei tempi antichi, gli osservatori comunemente pensavano che la Luna fosse abbondante in acqua, le grandi pianure di lava, venivano chiamati I "mari". I mari della Luna sono grandi estensioni pianeggianti, che all'inizio furono ritenute liquide. Più tardi però questa ipotesi fu scartata del tutto perché si scoprirono in esse degli strani corrugamenti. I "mari" della Luna si presentano di forma e grandezza variabili, con insenature, golfi, penisole e rilievi costieri del tutto simili ai rilievi terrestri. Il "mare" più grande, il mare Imbrium o mare delle Piogge, si estende per circa 1 milione di kmq. Ma quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcarono sulla Luna nel 1969, hanno trovato solo pietre lava e polvere. Se c'è acqua sulla Luna, probabilmente nascosai nelle ombre permanenti dei profondi freddi crateri, al sicuro dalla vaporizzazione della luce del sole, quindi congelata.


Queste osservazioni le avevano già fatte gli astronomi antichi sulla base di nozioni ed intuizioni mistiche, senza l’ausilio di razzi, telecamere, calcoli complicati o di sofisticate apparecchiature.
Essi assegnarono alla Luna la categoria dell’elemento “Acqua”, nel seguente modo: Cancro, primo segno d’acqua, domicilio della Luna, l’acqua della gestazione, quella fetale, del principio materno, Scorpione, esilio della Luna, le acque torbide dello stagno, palude od acquitrino, violente od avvelenate, e Pesci, esaltazione della Luna, le acque della profondità degli oceani, che simboleggiano l’immensità del cosmo. Con l’illumismo queste teorie fantasmatiche regredirono. Fino a qualche tempo fa si pensava che la Luna fosse fredda, arida roocciosa e polverosa, totalmente inadatta alla vita come la conosciamo noi.
Ma poi qualche giorno fa, con la pubblicazione d aparte della NASA di alcune immagini che ritraggono crateri contenenti idrogeno allo stato puro, si torna al pensiero antico.

Il più importante luminare nel cielo notturno, la nostra Luna, amata da poeti (Leopardi) musicisti (Beethoven), pittori (Chagall) rimane però un mistero. Adorata dai poeti, dagl innamorati, è considerato l’emblema del mito femminile, è stata studiata intensamente dagli astronomi per quattro secoli, esaminata dai geologi per gli ultimi 50 anni, percorsa a piedi da due astronauti, lascia sempre insoluto il problema fondamentale, l’uomo e la vita sublunare, la vita onirica, i fantasmi, i sogni, intuizioni che illuminano il corso della notte.

L’ immagine sopra mostra un cratere molto giovane sul lato oscuro come visto da NASA's Moon Mineralogy Mapper sulla sonda Chandrayaan della Indian Space Research Organization. Sulla sinistra è un'immagine che mostra la luminosità nelle lunghezze d'onda infrarosse più brevi .
Sulla destra invece , la distribuzione di acqua e ricca di minerali (azzurro).

La Luna è quindi molto più umida di quanto mai pensato. Questa liquidità ha il suo significato simbolico nel racconto delle origini: la sua funzione è quella di formare una verità, od una costellazione di verità etimologiche, sulla Creazione, contribuendo così alla messa in scena, una proliferazione di forme che sostiene la coesione fanstamática delle forze soprannaturali, o divine, nella psiche umana . La psiche è un termine con cui tradizionalmente si usa individuare l'insieme di quelle funzioni cerebrali, emotive, affettive e relazionali dell'individuo, che esulano dalla sua dimensione corporea e materiale. Metaforicamente la parola psiche fa riferimento a un'astrazione concettuale, che include al suo interno componenti diverse, quali facoltà conoscitive, intellettive e razionali come la coscienza, ma anche fattori irrazionali come l'anima o l'inconscio
Il giorno, la notte, la luce il buio, sono il fondamento di tutte le gioie e di tutti i timori nel corso della vita.
Così, il mito, come il fantasma, ha la funzione di rappresentare non solo un contenuto di una scena, ma allo stesso tempo il modo in cui si è prodotto. La chiave del significato lunare è l ’anima.
Per i Greci era la”bella psiche”, tanto leggiadra ed incantevoli nei modi. La sua voce era dolce come la musica di un flauto che attraversa lo spazio in una notte stellata.

La Luna è la chiave dell’inconscio, e la mezzaluna, il 2, è la cifra di tale rappresentazione.

giovedì 24 settembre 2009

LA RICERCA DELL'EQUILIBRIO


Mentre il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge nel suo moto apparente il punto di declinazione massima, oppure minima, l'equinozio rappresenta il momento intermedio della fase annuale, quello dell'equilibrio. Tutti i processi della natura avvengono su una base di omeostasi, e sono fortemente segnati dalla ricerca dell'equilibrio. Caldo e freddo, umidità e secchezza stagionali corrispondono ai lunghi periodi millenari che intercorrono tra glaciazioni e surriscaldamenti della superficie terrestre. Anche le macchie solari si avvicendano in cicli di massima intensità, e di minima, come adesso. La fase annuale del Sole iniziata quest'anno 2009 il 21 Giugno con declinazione positiva, alle 05:45, ha trovato il suo terzo punto, l’equilibrio, il giorno 22 Settembre alle ore 21.18. Questo terzo punto di arrivo del processo apparente del Sole è importantissimo dal punto di vista esoterico ed ha un contenuto mistico di verità. E’ l’inizio della discesa agli inferi. L'entrata del Sole in Bilancia, è quest’anno accompagnato da Venere che viaggia insieme alla stella Regulus in Leone, e a Marte in Cancro, mentre Saturno osserva sulla Porta del Segno della Bilancia. Questo schieramento o combinazione parla di una energia di lotta e di resistenza per i valori di pace e di equità nel mondo degli uomini che ormai non è più disposta ad aspettare pazientemente, ma è diventata urgente. Nel segno della Bilancia, le ore di luce equivalgono a quelle di buio e le forze contrapposte e complementari sono in perfetto equilibrio. Chiamale se vuoi, le forze del Bene e le Forze del Male. Saturno in Bilancia è il Maestro Severo che dice: “E’ bene che la Politica con i suoi Potenti, si occupi non dei propri interessi, ma di quelli degli altri esseri umani bisognosi, ai quali restituire le ricchezze mal tolte. E’ giusto che la Religione, grande serbatoio dell’Arte Sacra e della Cultura, si occupi non di se stessa e dei propri interessi, ma veramente di quelli degli altri esseri umani bisognosi. E dice la stessa cosa ai ricchi e ai famosi del mondo dello Spettacolo dello Sport, delle Banche e delle Finanze, dell’Industria e Commercio. Per ritrovare l’equilibrio è necessario ribaltare le logiche del Mercato, che è l’unico Dio che il mondo moderno ha saputo riconoscere.
E' un momento cruciale questo 2009 nel ciclo di alternanza e interazione delle energie invisibili, il massimo della Luce (Cancro) ed il Massimo dell'Oscurità (Capricorno). Il mondo si è troppo occupato del benessere materiale, dei progressi scientifici, delle comodità, del benessere personale ed elitario, tralasciando i valori umani verso i più deboli in modo completo e totale, salvo qualche piccola eccezione. La cultura dei nostri antenati rappresentava questa discesa agli inferi nel viaggio dell'Eroe, che prende coscienza di questo lato oscuro dell’esistenza.. Oggi non ci sono più eroi o persone disposte a compiere questo viaggio iniziatico in favore dell'umanità.
Gli eroi del passato sono naturalmente l’Enea di Virgilio, Cristo dei Vangeli, Eracle e tanti altri. Mentre la cultura materialistica moderna, fortemente sbilanciata sugli aspetti materialistici, esteriori e razionali delle cose e altrettanto carente per quanto riguarda la ricerca interiore e gli aspetti invisibili dell'esistenza, tende ad attribuire significati negativi alla tenebra, al buio e alla notte. Non è così in quanto le forze contrapposte sono intese come complementari ed entrambe necessarie. Quando si comprende a fondo il significato dell'alternanza degli opposti non ci si sbilancia più in un senso o nell'altro. La discesa è anche legata al culto di Mabon, divinità nordica, e Persefone, entrambi discesi agli Inferi per poi tornare alla Luce. Il Dio Mabon, divinità al femminile e legata al raccolto, è rapito e portato agli Inferi e poi risorge donando nuova vita alla Terra buia e spoglia. L’Equinozio è' considerato un giorno particolarmente importante per ringraziare gli Dei di tutto quello che ci hanno donato. Non bisogna dimenticare quindi di celebrare i defunti e di condividere quanto abbiamo con i nostri cari e con chi e' bisognoso.
Lo stato confusionale del mondo attuale assomiglia molto alla vigorosa descrizione virgiliana di Caronte, il terribile traghettatore delle anime (Eneide VI, vv, 298-301):

"Orrendo nocchiero, custodisce queste acque e il fiume
Caronte, di squallore terribile, a cui una larga canizie
incolta invade il mento, si sbarrano gli occhi di fiamma,
sordido pende dagli omeri annodato il mantello."

Mentre il brano del Vangelo che ricorda l’allegoria della Luce e dell’Ombra. (Mt 28, 1-10)” declama:

“Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto". Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: "Salute a voi". Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: "Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno.”
E’ ovvio che il richiamo alla Galilea ed il “vedere” ha il significato: “mi vederete, avrete coscienza di me, là dove sono nato”. Il cerchio si chiude, il ciclo è completato, tutto il mistero della vita e della morte si è compiuto.

martedì 22 settembre 2009

LA NATURA DEL CERCHIO ED I SIMBOLI ASTROLOGICI


LA NATURA DEL CERCHIO ED I SIMBOLI ASTROLOGICI

Nel 1300 Giotto stupiva i suoi contemporanei disegnando in un attimo e a mano libera, su un grande foglio appeso alla parete, un cerchio pressochè perfetto. Questo gli avvalse l’assegnazione di importanti lavori di pittura sacra da parte di Sua Santità di allora, Benedetto XI. Il cerchio è stato da sempre un simbolo sacro perché, in quanto simbolo e personificazione solare, rappresenta la perfezione della natura, l’avvicendarsi delle stagioni, la circolarità dei fenomeni naturali .
La parola simbolo deriva dal greco sun-ballein che significa mettere insieme, unire. Un simbolo ha solo sinonimi, nessun nemico o contrario.
Il cerchio rappresenta tra le altre cose, la fascia zodiacale sulla quale transitano i 12 segni zodiacali.
Il cerchio è presente in solo cinque dei simboli usati in astrologia, 4 che riguardano i pianeti e uno che riguarda un simbolo nascosto nele geometrie stellari, la Parte di Fortuna.
Le costellazioni e i pianeti sono simboli che ci rivelano la creazione del mondo, dell’uomo e la loro evoluzione, aiutandoci a decifrare l’universo interiore dell’uomo.


Il primo cerchio astrologico rappresenta il Sole, per cui l’individuo è al centro del mondo, ed è rappresentato da un punto. Ogni individuo è distinto da un altro ma allo stesso tempo racchiuso nel cerchio. Il simbolo solare è sinonimo di personalità, il punto rispetto al cerchio e l’immensità del tutto denota la piccolezza dell’Ego umano di fronte all’immensità del cosmo. Tra i simboli è il più coraggioso, è un viaggio attraverso i secoli e i continenti ma, soprattutto, per chi ne ha il coraggio rappresenta il viaggio supremo: quello dentro di sé.

Il secondo cerchio è rappresentato da Mercurio, la mente umana.
Il suo simbolo è un cerchio sovrastato da una mezza luna, che si erge sulla croce della materia. Questo a significare che l’anima, che è lunare ed impalpabile, fa da tramite tra il sé, e la materia, la terra, il mondo. Tradotta, questa formuletta di tre elementi è semplice. Ogni tipo di conoscenza, materiale o spirituale, è prima di tutto coscienza individuale, e sucessivamente collettiva.

Il terzo simbolo è Venere, il cercho sovrasta la croce, la materia. Solo due elementi che si traducono in sintesi, armonia e perfezione. La bellezza della creazione che prevale nel mondo fisico.

Il quarto simbolo è Marte, il cerchio da cui fuoriesce prepotentemente in direzione sud-ovest (quella dello Scorpione).
Una freccia acuminata, che rappresenta il dolore. Marte come conflitto, dissidio, e la guerra, come causa di tutti i mali.

Il quinto simbolo astrologico che utilizza il cerchio è il Punto di Fortuna, una relazione geometrica tra i cronicatori, Sole e Luna, che sono, con Saturno, gli orologi del nostro tempo terreno. Questo simbolo contiene una croce. E' Un punto sottovalutato, che in Astrologia indica chiaramente qual’è il nostro vero obbiettivo terreno, come possiamo realizzarci nel breve viaggio su questa terra. Il cerchio finalmente ottiene ciò che in altri modi è impossibile, la sua quadratura.

Il linguaggio simbolico è il linguaggio universale che permette di unire la conoscenza interiore a quella esteriore. Vi sono simboli creati dalla natura e simboli creati dall'uomo.

"Le figure geometriche rappresentano la struttura, l’ossatura della realtà. Il linguaggio dei simboli rende visibili i legami e le corrispondenze tra ogni cosa e le creature dell’Universo, e rivela la profonda unità della vita dove tutto è unito e funziona in perfetta armonia" (O.M.Aivanhov in Il linguaggio delle figure geometriche)".

"L'inconscio collettivo è una parte della psiche che si può distinguere dall'inconscio personale per il fatto che non deve, come questo, la sua esistenza all'esperienza personale e non è perciò un'acquisizione personale... il contenuto dell'inconscio collettivo è formato essenzialmente da "archetipi". Il concetto di archetipo, che è un indispensabile correlato dell'idea di inconscio collettivo, indica l'esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque"(C.G.Jung).

Il cerchio è un simbolo di natura spirituale. Le sue manifestazioni sono innumerevoli, in tutte le culture. La nota musicale che dura un battuta è scritta sul pentagramma con un piccolo cerchio.

Nel "mondo delle idee", un regno dell'intelligibilità pura che si contrappone alla molteplicità dei fenomeni visibili...il cerchio si sostituisce, al Sole, al Padre, allo zero matematico, all’infinito, al nulla… Per dirla come Platone le idee sono i modelli delle creature e delle cose fisicamente esistenti, che di esse sono invece copie imperfette e corruttibili; la realtà metafisica degli archetipi, pur invisibile all'uomo comune, è dunque il fondamento dell'esistenza delle "copie" che popolano il mondo visibile.

Il cerchio è dunque presente nella totalità delle culture su questa terra come primo simbolo in assoluto.

Ad esempio nell’Astrologia Terrestre dei Pellirossa, ciascun uomo nel momento in cui viene alla luce, entra nel Cerchio, nel punto deciso dalla Luna, che ne determina sia la data di nascita che il segno zodiacale (rappresentato in ogni luna da un animale). Nascendo dal Solstizio d’Inverno ( e non dall’Equinozio di Primavera), si alternano 12 lune (a partire dal 22 dicembre) e 12 Animali-Totem, i cui clan di appartenenza e gli spiriti protettori degli stessi, vigilano su di noi e ci indicano il compito da svolgere nella nostra esistenza terrena. Il nostro stesso esistere viene considerato un grande dono, un fatto sacro, il nostro compito supremo è prenderci cura del mondo e degli animali.
Gli anziani Dakota erano saggi. Sapevano che il cuore di ogni essere umano che si allontana dalla natura si inasprisce. Sapevano che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi e per tutto ciò che cresce, conduce in fretta alla mancanza di rispetto per gli uomini. Per questa ragione il contatto con la natura, che rende i giovani capaci di sentimenti profondi, era un elemento importante della loro formazione. Adesso in quali scuole si insegna questo?
E come potremmo vivere senza i cerchi? O i suoi derivati (sfere, dischi, coni, cilindri, spirali), dal disegno all'architettura, dall'astronomia alla gastronomia, dalla natura alla tecnologia, e nella storia della cultura: la ruota, disegnare il cerchio, il famoso pi greco, il cerchio di Moebius, cerchi viventi, città rotonde, cerchi celesti, Stonehenge, ufo, cerchi nel grano, le meridiane, l’arte sacra, le bolle di sapone, palloni, biglie...etc. Per non dimenticare il Karma ed il Dharma e la teoria della Reincarnazione, che è ciclica.
Il simbolo che gli indiani di America considerano sacro è infatti il cerchio, per essi la Vita intera è ciclica, tutto ciò che si compie ritorna indietro "Tutto ciò che il potere del Mondo compie è realizzato in un cerchio."

Un indiano Hopi racconta di come, nel lontano 1492 le varie tribù accolsero come fratelli noi occidentali e di come si aspettassero da noi benevolenza e saggezza, ma come, purtroppo, i nostri antenati smentirono queste speranze "Le nostre profezie parlano del popolo bianco. Un tempo essi erano nostri fratelli, andati verso est per imparare tutte le invenzioni di quella lontana regione. Noi aspettavamo il loro ritorno e le loro conoscenze per poter migliorare la nostra vita. Noi ci aspettavamo che essi completassero il nostro cerchio di natura spirituale. Ma invece di riportare il simbolo del cerchio, sono ritornati con la croce. Il cerchio mantiene unita la gente, la croce la divide."
Questo simbolismo, è inutile sottolinearlo, richiama perfettamente il concetto del cerchio druidico; la croce celtica diventa Ruota di Medicina; si prende a modello il cerchio di una ragnatela per spiegare il mondo come una rete di energia; si costruiscono acchiappasogni circolari con piume appese per conciliare i sogni degli uomini.

Le costellazioni ed i pianeti sono simboli che ci rivelano la creazione del mondo, dell’uomo e la loro evoluzione, aiutandoci a decifrare l’universo interiore dell’uomo. Ogni essere cosciente della sua appartenenza all’universo, sente la necessità di svolgere un lavoro interiore per ritrovare in se stesso la pienezza dell’ordine cosmico, di cui il cerchio è il simbolo perfetto.

domenica 13 settembre 2009

UN'ASSURDITA' SOSPESA NEL VUOTO




Frigiliana, una piccola cittadina, come dice il nome, arrocata sui freschi pendii ventilati di Axarquia, da secoli manda il suo bianco messaggio di calma e di pace.
La casa di Luis, vista da fuori, può apparire normalissima, del tutto banale, con la sua costruzione a tetto spiovente, i mattoni verdi consumati, le cupole con sfere tridimensionali, le arcate a ferro di cavallo dipinte in rosso e azzurro, la scalinata principale che precipita trionfalmente in un gran cespuglio di un verde acceso, sul rosso pregno delle bouganvillie, non molto diversa da quelle di Mijas, Cuernavaca, o
Medellín.

La casa delle Bougainville.
L'unica originalità, esternamente, è quella che si nota appena sopra l'ingresso in legno scuro e massiccio, dove troneggia un enorme caratula d'oro zecchino in foglia.
Sulla porta il benvenuto ve lo augura un arzillo vecchietto dalla voce alta e squillante:
"Jorge Luis, para servirla a Usted." mentre vi rimira sospettoso dietro un paio di spesse lenti senza montatura.

Il Vecchio ed il tempo.
"Potete dare a me il soprabito". E cominciate a notare i meravigliosi orologi dapertutto, sui tavoli, alle pareti, per terra; rococò, antichissimi, moderni, a cipolla, da taschino, orologi dovunque, dei più svariati modelli, a pendolo, digitali, a manovella, con i quadranti, asimmetrici, quadrati, rotondi...
Più tardi, seduti davanti ad una tazza di caffé, subito offerta da una domestica premurosa, il padrone di casa si scusa se sua moglie non scende ad intrattenere l'ospite, é indisposta, anzi é malata da sempre. Carmen è la Protagonista Principale del Grande Equivoco.

L'Amore Eterno.
"Negli ultimi anni - nota con un sorriso - il mio compito é diventato quello di somministrare a Carmen i diversi farmaci che nel tempo si sono rivelati prima portentosi ed efficaci, e poi progressivamente inutili per la malattia del vivere".
Luis abbassa confidenzalmente la voce.

"Quelle pillole che ogni sera le do per dormire e che la vecchia Carmen crede del famoso chirurgo svizzero che opera i divi del cinema, devo ammettere - a qui ammicca furbescamente - non sono altro che pastiglie di zucchero...
Funzionano ogni volta!" Conclude soddisfatto.
Senza preavviso però, gli orologi dovunque funzionanti, ticchettanti, instancabili
vessilli della precarietà umana, con rintocchi lugubri ogni ora, ogni mezz'ora, ogni quarto, maestosi ed indifferenti, vi potrebbero innervosire, cominciando a darvi una terribile sensazione di confusione, poichà ciascuno indica un'ora diversa, quante esistono personalità al mondo, e tante ne troverete, per Dio; non ve ne sono due che segnino la medesima e per quanto vi sforziate di cercarli, non ve ne sono due uguali!

Un'assurdità sospesa nel vuoto.
"Ma che ora é? Sarà tardi, é ora di andare!"
E il vostro vecchietto nel gesto di alzare il braccio, istantaneamente impietrito da
ricordi che sono coltelli nella schiena, vi guarderebbe a lungo come un allievo cresciuto troppo, come un figlio traditore, un Icaro surriscadato, un Lucifero troppo superbo, e quindi spostandosi con il passo ancor più stanco e lento tra ingranaggi, congegni, molle, spirali, lancette, numerali, vetri, viti, cacciaviti e minuscoli occhiali da orologiaio, sceglierebbe a colpo sicuro un cristallo poliedrico leggermente oblungo, per porgervelo.
E' un prisma.
Siete invitato a posarlo davanti agli occhi e fissare un punto sulla parete di fronte in maniera che abbiate una visione completa e circostante.
L'effetto di diffrazione vi dà un balzo al cuore, al principio non sgradevole, nel vedere contemporaneamente intorno a voi una spaventosa quantità d'immagini segnatempo (ma sono poi riflesse?). Gli orologi. Cominciano a camminare all'indietro...in tutte le direzioni destrorsa, sinistrorsa, Azimuth e Fondo Cielo. Il cuore accellera all'impazzata, come una slavina senza fine.
Vi accorgerete solo ora che stanno amorevolmente ticchettando tutti insieme, muovendosi burlescamente all'unisono, ogni istante separato, tante storie staccate ed un solo episodio, idea, rappresentazione unica, essenza e fine del mondo, attimo immobile che precede o definitivamente segue la vita, la memoria e il movimento.


"UN MANIFESTO DADAISTA"
Nettuno in Capricorno
di Andrea Tricardi
Gherardini Editore,1999

venerdì 4 settembre 2009

IL RITORNO DI SATURNO


Un anno di Saturno corrisponde a 29 dei nostri anni di vita da terreni. Saturno è immortale. La sua gigantesca manifestazone fisica, il pianeta Saturno, il più vecchio del sistema solare, ultimo pianeta visibile ad occhio nudo, attraversa tutte le costellazioni ed in 29 anni ritorna a casa.
Succede quest’anno 2009. A fine Ottobre, rientra nel suo domicilio esaltato, il segno della Bilancia.
Saturno è pur sempre la crisi. 30 anni fa era a crisi del petrolio, oggi quella finanziaria, fra trent’anni…? Probabilmente quella spirituale. L’essere umano per troppo tempo si è comportato nei confronti dei suoi simili, della violenza e delle guerre, come le mosche, che in miliardi di anni non solo non si sono evolute, ma ancora oggi non sanno a cosa serve la tela del ragno.
Alla nascita Saturno è muto, parla solo attraverso la madre, i genitori e la famiglia che il Destino, ovvero Ananke, la necessità, ci ha affidato. A trent’anni, Saturno già fa rimpiangere la spensierata giovinezza, con il peso delle responsabilità, a sessanta già mette in sintonia con una sicura quanto malinconica dipartita dalle miserie terrene. Il terzo compleanno di Saturno, da ultranovantenne, è alquanto improbabile, ma si trova qualche raro esempio. Il regista Monicelli, che a novant’anni lavorava ancora, è nato il 15.5.1915, con Saturno in Cancro, e lavora ancora. Quando si dice che il segno del Toro è un gran lavoratore…

« Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega niente. »
(Mario Monicelli alla consegna del Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1991),

Saturno in Cancro di nascita ha permesso al regista toscano di rimanere ancora bambino, passati i novant’anni.
Saturno stesso però nasce, nella dimensione senza tempo, con altri nomi.
Nella mitologia greca, Chronos (greco antico: Χρόνος) nelle opere filosofiche presocratiche si dice che sia la personificazione del tempo. Il suo nome significa "anno" in greco e in alternativa digitato Khronos (traslitterazione del greco) o Crono (in versione latina). Chronos è stato immaginato come un dio incorporeo. Serpentina è la sua forma, con tre teste: quella di un uomo, un toro e un leone che sono poi i capisaldi geografici, i segni fissi astrologici, con Kronos posizionato in Acquario, dove domina. Lui e la sua consorte, la serpentina Ananke (Inevitabilità del Fato), fanno il giro del mondo nell’uovoprimordiale stritolando tutto al loro passaggio, per permettere al nuovo di sopraggiungere. Dividendo vecchio e nuovo permetttono alle energie formare un'universo ordinato dell’elemento Terra, Cielo e Mare. Chronos è di solito raffigurato come un vecchio saggio con una lunga barba grigia, immagine del "Dio del Tempo". Da cronos derivano “cronico”, “cronaca”, “cronologia”. Nel libro La Grandezza di Saturno, l’autore Robert E. Svoboda, riporta la descrizione del Pianeta del guaritore ayurvedico Shani Mahatmya:

“Il Re Vikramaditya, per evitare ogni litigio, chiese silenzio e disse: «Ora parlatemi del settimo pianeta».
L’alto, scuro e magro settimo pundita, il cui vestito e le cui maniere proiettavano tutta la sua naura tradizionalistica e conservativa, era il ritratto autentico della disciplinata autorevolezza. Parlò tenendo gli occhi leggermente bassi, con un’ombra di raucedine nella voce. Le sue parole riverberavano attraverso le pareti di marmo del palazzo, come il grido di un corvo lontano rimbalza lungo le superfici di un ghiacciaio. «O re — iniziò. — Saturno è il più terrificante tra i pianeti. Tutti gli esseri lo temono, perché governa lutti e sfortune. Se accontentato, può donarvi un regno, ma se adirato vi toglie tutto in un momento. La sua grazia vi rende felici, la sua condanna vi rovina così completamente, da far dimenticare il vostro nome nel mondo degli uomini. Saturno determina la durata della vita e la morte, poiché è il Signore del Tempo. Le ambizioni dei re sono grandi, ma le loro vite sono incerte. Tutti i re che hanno governato sulla Terra con tutta la loro potenza sono stati ridotti dal Tempo a semplici favole che altri raccontano. Anche il Re Indra e tutti gli dei temono la vicinanza di Saturno, perché in tutte le epoche molte migliaia di Indra sono stati sconfitti dalla forza del Tempo.
«Il Signore Saturno è alto, nero, dalle lunghe gambe, ed emaciato, dagli occhi rosso/castani, grandi denti ed unghie, vene prominenti, uno stomaco contratto, una lunga barba, ingarbugliata, ed una profusa, rozza peluria lungo il corpo. È zoppo, i suoi arti sono rigidi; la sua costituzione è Vata. Fortemente severo, è di autorità crudele, il suo sguardo, sempre rivolto in basso, è totalmente terrificante. È un Intoccabile; alcuni lo chiamano rinnegato. Il suo metallo è il ferro, la sua gemma lo zaffiro blu.
«Signore delle cavità e dei nervi, dell’Ovest, del Sabato, e delle costellazioni Capricorno e Acquario, è anche conosciuto come il Lento, il Figlio dell’Ombra, l’Angolare, il Nero, il Senza-fine, Colui che Tutto Termina, Colui che Tutto Divora, lo Stabile, il Controllore, l’Affamato, l’Emaciato.
«Saturno è il figlio del Sole e di Chaya, l’ombra di sua moglie. Al momento della nascita, il suo sguardo cadde su suo padre, causandogli la vitiligine; il suo sguardo cadde allora sul conduttore della carrozza solare, che precipitò a terra, rompendosi una gamba; e quando il suo sguardo si alzò ed andò ai sette cavalli della carrozza solare, essi divennero immediatamente tutti ciechi. Il Sole tentò ogni sorta di rimedio per guarire quei mali, ma nulla funzionò. Fu solo quando Saturno levò lo sguardo che la pelle del Sole si schiarì, il femore del conduttore guarì, e i cavalli recuperarono la vista.”

Il conflitto e contrapposizione tra Giove (Ganesha) e Saturno esiste quindi anche nella mitologia orientale e viene così descritto:

«Sebbene Saturno divenne un pianeta solo dopo aver fatto penitenza in Benares e dopo aver propiziato il Signore Shiva, non risparmiò affatto il suo benefattore. Quando nacque il figlio di Shiva, Ganesh, sua madre Parvati volle mostrare il bambino a Saturno. Saturno La avvisò educatamente di non farlo, ma quando Lei insistette, egli sbirciò riluttante il bimbo, con un occhio solo. Immediatamente la testa di Ganesh fu ridotta in cenere. Per impedire che la rabbia di Parvati potesse distruggere l’Universo, il Signore Visnù volò verso nord sulla sua aquila Garuda, e trovato un elefante maschio esausto dopo l’accoppiamento con la sua compagna, gli tagliò la testa, la portò con sé e la impiantò con successo sul corpo di Ganesh.
«Se speri di impedire che Saturno strazi la tua vita, dato che ne ha straziate così tante, fai offerte regolari di semi di sesamo nero, olio di sesamo, e zucchero, ogni Sabato ad una immagine in ferro di quel pianeta; inoltre, fai donazioni di sesamo e ferro ai bisognosi ogni Sabato. Io affermo la mia sincera obbedienza a quel Signor Saturno, il cui colore è quello grigio dell’ambra, il quale è il figlio del Sole e dell’Ombra, e che è il fratello di Yama, il dio della correttezza e della morte».

Queste colorite descrizioni non hanno possibilità di rivaleggiare con quella del MedioEvo, il terrrible vecchio scheletrico coperto di stracci, con la Falce in Mano, simbolo della Morte. Saturno è strettamente legato alla Morte, tanto quanto lo è alla figlia-amante Ananke, la necessità.
Cos'è necessità ? Dal greco Ananke deriva etimologicamente la nostra parola angoscia.
Quindi l'ineluttabile, l'inchiodamento alla croce, l'impossibilità di trovare altre strade, il percepire la struttura della vita nella sua essenza. Ananke deriva da una radice semitica basata su tre consonanti: hnk. Un suono onomatopeico, di strozzamento in gola quindi di morte. Da questa HNK si diramano molte parole antiche che hanno tutte il significato di gola, abbraccio, anello, strangolamento, non ultima la parola inglese nek (collo). Ovvero una strettoia inevitabile, alla quale è impossibile sfuggire. In Grecia, Ananke, la necessità che tutto sovrasta, anche l'Olimpo e i suoi dei, non ebbe mai un volto. Un solo tempio le era dedicato, ma era tradizione non entrarvi. Infatti nulla si può chiedere a colei che non dà ascolto. Ananke in astrologia si identifica con la posizione di Mercurio, con il Buddismo od il Taoismo, con tutte quelle pratiche mentali che vanno al di là della morte personale, della morte dell’ego, della morte del corpo fisico, riconoscendo, in una risata liberatoria che tutto è illusione, che nulla si crea o si distrugge, e che c’è in noi la scintilla divina, che è eterna.

Pablo Neruda, il poeta chileno, non ha mai scritto “Lentamente muore”, che è invece una riflessione tipicamente saturnina, adatta ai tempi in cui viviamo, di Martha Medeiros, giornalista brasiliana.

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta la musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare."

Evitare la morte a piccole dosi è una funzione, un rito Saturnino, ma anche l’attribuire una poesia ad un personaggio famoso, che non l’ha scritta, è un peccato saturnino; ma chi è esente da peccato, scagli la prima pietra…